Zerocento e il progetto Coop-Housing

Cooperazione, abitazione, mediazione socio-culturale, integrazione. È su questi quattro principi che si fonda il progetto Coop.Housing, un insieme di attività con cui Legacoop Emilia Romagna – in collaborazione con le cooperative sociali e le cooperative abitanti delle province di Bologna, Ferrara, Parma,Modena e Ravenna – punta ad avvicinare i cittadini immigrati al mondo della cooperazione di abitanti.

Il progetto, di cui per Legacoop Emilia Romagna è responsabile Roberta Trovarelli, finanziato nel 2012 dal Ministero dell’Interno come primo nella graduatoria nazionale, tramite il Fondo Europeo per l’Integrazione dei Cittadini di Paesi Terzi – sta realizzando una serie di azioni diversificate mirate a diffondere tra i cittadini stranieri la conoscenza delle opportunità alloggiative offerte dalle cooperative di abitanti e per favorire l’integrazione abitativa delle diverse appartenenze. In ciascuno dei territori coinvolti, alle attività di accompagnamento e informazione per l’inserimento abitativo, si affiancano percorsi di portierato sociale, animazione e mediazione dei conflitti nei contesti condominiali delle cooperative coinvolte.

“Le attività dimediazione sociale, stimolo alla partecipazione e coinvolgimento degli abitanti, rappresentano uno strumento importante per curare la coesione sociale e le buone relazioni nei quartieri delle città, sempre più variegati e segnati dalle dinamiche di disgregazione proprie della società odierna”, dice Eris Gianella dalla Cooperativa Sociale Camelot Officine Cooperative, che segue il coordinamento tecnico del progetto in supporto a Legacoop Emilia Romagna. “A Ferrara – continua Gianella – oltre a gestire il Numero Verde informativomultilingue regionale (800 174260), collaboriamo con le cooperative di abitanti Borgo Punta e Il Castello, e svolgiamo attività di portierato sociale attraverso uno specifico sportello a disposizione degli abitanti sia per il supporto quotidiano ai bisogni e alle problematiche che la convivenza può comportare, sia per organizzare iniziative di conoscenza, vivificazione e convivialità”.

Luigi Gandolfi – della Cooperativa Parma 80, partner del progetto insieme al Comune di Parma – fa notare l’importante lavoro svolto in termini di inserimento abitativo dei cittadini stranieri: “Dall’inizio del progetto, gli immigrati nuovi iscritti alla cooperativa sono 22, e altre 5 persone hanno beneficiato dell’assegnazione di alloggi. Il bando alloggi 2013 ha visto 105 richieste, di cui 37 provenienti da cittadini stranieri, mentre attraverso il progetto complementare Parma Social House sono arrivate finora 800 domande, di cui il 50%da parte di persone immigrate. Inoltre, con Coop.Housing garantiamo attività di accompagnamento, informazione emediazione dei conflitti, per garantire condizioni di vita sostenibili presso gli alloggi della cooperativa, anche ai soci con difficoltà economiche.”.

Nel ravennate, il lavoro di diffusione informativa sul territorio coinvolge numerose associazioni e servizi sul territorio, fino ad arrivare alla consulta per gli stranieri. Matteo Robbia della Cooperativa Sociale Zerocento: “Negli spazi condominiali multietnici della cooperativa partner Casacooptre stiamo attivando due nuovi servizi di portierato sociale presso Bagnacavallo e Massa Lombarda.”.
A Modena, la collaborazione si realizza tra Abitcoop e la cooperativa sociale Gulliver, grazie a cui si portano avanti azioni di socializzazione in plessi condominiali situati in quartieri ad alta presenza di cittadini stranieri. Alessia Bellino di Gulliver ci spiega che “in tali contesti si cerca, attraverso lo strumento del portierato mobile, di incontrare e far incontrare gli abitanti per promuovere i valori della solidarietà e della responsabilità propri delle cooperative, grazie anche alla mediazione interculturale.”. “Si stanno promuovendo colloqui informali e incontri conviviali con le famiglie: dal bere un tè insieme alle attività di gioco con i bambini fino alle iniziative di auto-organizzazione che vengono stimolate (es. festa dei vicini, pulizia degli spazi comuni, cura del verde, etc.). I partner bolognesi del progetto sono invece Ansaloni e la Cooperativa Attività Sociali. Quest’ultima, come riferisce Giorgia Ceccolini di Coopas “realizza attività condominiali di sportello in termini di mediazione dei conflitti, supporto alla compilazione di modulistica, mediazione linguistico-culturale.”. “La partecipazione degli abitanti viene stimolata attraverso momenti di in cui ognuno realizza qualcosa da condividere (cucina, musica, etc.), mentre il lavoro civico si concretizza nella diffusione quotidiana di informazioni sui diritti e doveri di cittadinanza (funzionamento della PA, servizi scolastici e sanitari, etc.) e sulle alternative culturali, sportive, formative e lavorative presenti sul territorio.